poi ore — persino un giorno — dopo, volevo scrivere che in quest’assedio sembra pressoché impossibile ritenere un’anche singola stilla della propria concentrazione: l’attenzione torna appunto al suo ancestrale ondivagare, insaziabile, inarrestata, e bisogna convincersi che solo un punto su potenziali milioni la valga per portare a termine o solo verso il compimento alcunché.

anche qui, poi, ci si è rifatti più o meno inconsciamente, incoscienti, alla vertigine sin dalle pietre angolari: ci si arresta a contemplare un frammento di presente ma si precipita subito a capofitto nel turchino dei trascorsi fino al momento inevitabile dello schianto, che al pari delle peggiori risoluzioni narrative, potrebbe pure coincidere con un risveglio.